Gino Zanette
Opera 1^ classificata
Io tornerò
Io tornerò un giorno
a coprire il mio spazio di terra
dove fioriva il ciliegio,
che ora muore, a gonfiare
i miei polmoni d’aria
a bere l’acqua alla sponda del ruscello
che bagnava le barchette di carta
e le portava coi pensieri al mare;
tornerò non so come,
se non avrò ruote piedi ali o vele,
non so quando, se il tempo non sarà più
un tempo di giorni ore minuti o secondi,
ma un coagulo di molecole pazze
di secoli in cerca d’una nuova baia
e noi saremo pulviscoli inerti
assiepati ai confini del nulla
e la sveglia più non suonerà all’alba
perché il sole e la luna e le stelle
dormiranno per sempre
in un letto desolato di sterpi;
ma io troverò
il calesse dei sogni incompiuti
la frusta schioccante nel vento
e mi poserò sull’ultima rosa
che fioriva nell’orto per donarla a te
prima che si frantumi con la nuova neve
nel ghiaccio delle stagioni eterne;
tornerò per finalmente donarti
l’anello d’oro di casta vestale
d’incorporeo amore e poi scomparire
sulle tremule onde tra i giunchi
guardando la libellula dalle ali blu
ignara nel suo silenzioso canto
vestita di seta e smeraldo
che vola sul noce e la vigna
Giuliana Galimberti
Opera 2^ classificata
Ho conosciuto…..
Ho conosciuto l’amore di una madre
e di un padre scavalcare le parole
e nei silenzi divenire forma.
Carezze e baci di un bene senza resi
ma di virtù composto e abnegazione
e attese.
E poi sconfiggere il dolore muto
con il sorriso a volte assai forzato
ma nelle mani loro spalancate al domani
il pane c’era
ed era tutto vero
il verbo esteso per donarmi pace.
Che Dio li abbracci e benedica il senso
che nell’amore si fece terra e cielo.
Quanto li ho amati ed amo ogni loro zelo.
Vi stringo forte a me fonte di vita
e tra le braccia mie troverete il pegno
che voi elargiste al mio primo vagito.
Io vi do il cuore per tutto il vostro amore,
e sarà per sempre…
e Dio ne è testimone.
Mirta De Riz
Opera 3^ classificata
Infinito Amore
Ti lascio
l’incantato stupore che mi sorprende
quando lo sguardo
riverbera il luccichio di splendenti stelle,
piccole lanterne sospese nel cielo dei tuoi occhi.
Un bimbo, un fiore, un amore,
accordino sempre nel tuo cuore
dolci melodie.
Ti lascio
la gioia trepidante dell’attesa
e quella preziosa, frutto del perdono;
ti lascio la dolcezza, madre dei miei sorrisi più belli,
affinché il tuo cuore ne faccia tepido nido.
Ti lascio
la speranza,
tremolante barlume in questo meriggio d’autunno,
abbine cura, diventerà sicura luce di faro, nei mari
tempestosi della vita.
Ti lascio l’infinito amore che ho per te,
ti basterà, credimi, per mitigare il più acerbo dei dolori.
Io ti lascio, piccola mia.
Milena Boldi
Opera 4^ classificata ex aequo
Sensazioni
Il verde degli alberi perso nel verde della campagna,
l’abbaiare dei cani che si lanciano messaggi d’amore,
il rosso del sole che sta tramontando.
Un altro giorno sta finendo,
senza disturbare nessuno, senza fare rumore.
Ogni foglia è ferma,
ogni colore al suo posto,
i secondi passano lenti.
Non esistono passato e futuro,
solo un’accozzaglia di sensazioni
dolci e violente al tempo stesso.
Inutile chiedersi il perché di tutti i perché della vita:
nessuno risponde.
Vorrei uno sguardo d’amore,
una parola di tenerezza,
che siano solo per me,
non li ho da troppo tempo.
Ma il paesaggio è talmente bello
che tanto mi basta, per ora.
Mario De Rosa
Opera 4^ classificata ex aequo
Tanti amici fa
Sui monti dell’adolescenza
provetti falchi in volo
per scoprirci mercanti di sogni.
La fulgida armatura
d’invisibile acciaio
contro i dardi del mondo
dispersi dai teoremi d’ogni giorno.
E il fuoco inesauribile
sorgente chiusa dentro
rischiarava il sentiero
che ci annunziava la vita.
Con ogni sorso d’acqua
fresco se condiviso
dalla polla gioiosa
nuovi ci affacciavamo
all’esistenza.
Silvana Licari
Opera 6^ classificata ex aequo
Mietitura
Carichi d’oro
e di silenzi
i campi di grano,
colorati soltanto
dai papaveri
e da un tetto
di cielo azzurro.
Non si vedrà
e sentirà nulla
fino alla mietitura
a giugno
quando tutto
si animerà…
ed i papaveri
s’adageranno
a terra
stanchi di rossore
e di flessioni
al vento.
Poi nei campi
tornerà il silenzio
ed il profumo
di pane
dal forno.
Fiorella Gobbini
Opera 6^ classificata ex aequo
I deserti del cuore
Visitare paesi lontani
popolati da grandi e bambini,
mari e oceani vorrei sorvolare,
laghi e fiumi e moderne città.
Ma finora le ali che ho
han volato su altri sentieri.
Ho percorso i deserti del cuore
e in assenza di ogni rumore
ho ascoltato parole silenti
che non sanno venire alla luce.
Ho ascoltato il mio pianto segreto
che nessuno doveva sentire
ed ho visto speranze fuggire
senza poi ritornare mai più.
Elisa Pasquarelli
Opera 8^ classificata
Retrospettiva sentimentale
Gli avrei voluto lasciare
infinite certezze, parole feconde,
irrefutabili luoghi comuni.
Gli lascio enigmi madornali,
sfrigolii silvestri, verbi perforanti
i vuoti commestibili.
Gli dovrei la pace indomita,
innumerevoli versi, ricordi
imperituri e tutta la speranza.
E, invece, gliene voglio.
Isabella Coluzzi
Opera 9^ classificata ex aequo
Briciole
Saltellando
e cantando gaudente
va il pettirosso
beccando qua e là
briciole di cibo
cadute da chissà dove.
Mentre
l’osservo furtiva
evitando ogni intrusione
nel suo fragile mondo
associo quelle briciole
agli attimi di piacere
rubati ad uno ad uno
per allontanare
la dura realtà
di questa nuova
fase della mia vita.
E assaporando
quelle gustose briciole
l’animo si distende:
forse che
gioia non esiste
se non rapita
al caos dell’umana inquietudine?
Gianluigi Viviani
Opera 9^ classificata ex aequo
Granelli selvatici
La musica dell’alba muove le ultime stelle
e al levar del sole si riaccende il cielo addormentato.
Nuove note appaiono nell’alba
e le colline si riappropriano del loro colore.
Il vento smuove le fronde assopite
mentre il paese riprende vita.
La natura urla in silenzio il suo nome
mentre una leggera brezza
abbraccia gli alberi e tutta la collina.
E si sentono gridi gioiosi dalla casa
mentre si aprono deserti spensierati tra gli alti pini.
E la sabbia viene sospinta da speranze ammutolite dal tempo
e i granelli si infiltrano in qualche piega nascosta della memoria
fino a scomparire silenziosi tra voli di farfalle
e sospiri di eremiti.